vertigo

Vertigo è una sorta di ritratto, ma non è il ritratto di Mauro, eppure forse per riflesso lo diventa
in parte. Mauro è (era) (sarà) un caro amico, un libero pensatore, un regista, un affabulatore,
forse un mistico, ma sopra ogni cosa una meteora-persona. Le meteora-persona sono anime
che irrompono nella tua vita, a volte inizialmente senza eccessivo clamore, spesso senza motivi specifici se non attraverso l’appellativo di “nuova amicizia”, salvo poi ritagliarsi uno spazio
sempre più incisivo e come un rivolo d’acqua che filtra attraverso la roccia illuminare la crepa
per mostrare quel che di nascosto e celato voleva emergere. E poi il flusso della vita improvvisamente li sposta e una qualche forza esteriore li richiama, lasciando un paesaggio (tu stessa)
diverso da come l’avevano trovato.
Rimangono le parole di Mauro e impigliate in esse c’ero (ci sono) io e la ricerca affamata (artistica? Spirituale?) di una giovane ragazza.
Questo libro è il ricordo di un’evoluzione e al tempo stesso l’evoluzione del ricordo di una persona amata come una guida o un fratello. E forse un modo carezzevole di parlare con lui ancora.

Alcune immagini in anteprima: